Descrizione
I focolai larvali che più facilmente vengono utilizzati dalla "zanzara tigre" nell'ambiente urbano possono riguardare una vasta casistica di situazioni tipologiche e distributive. La distribuzione sul territorio è discontinua, tipicamente a macchia di leopardo, poiché dovuta alla casualità con cui possono essere presenti, a volte più diffusi e in altre più concentrati.
Per questo motivo, vi sono dei siti che, per la loro particolare vocazione a generare più facilmente focolai, si devono considerare luoghi a rischio.
Fra questi vi sono in primo luogo i depositi all'aperto di copertoni d'auto dei rigeneratori e dei gommisti, i luoghi di lavaggio e quelli di rottamazione degli autoveicoli, le officine meccaniche, i campi nomadi, gli insediamenti agricoli e della piccola industria, i vivai di piante, i cortili di carico e scarico dei supermercati, le discariche di materiali inerti, i cimiteri, le scuole.
Particolarmente diffusi sul territorio sono invece tutte le caditoie, tombini, griglie, bocche di lupo, pozzetti e vasche di drenaggio delle acque di scolo esistenti lungo tutte le strade e le vie cittadine, oltre che nei giardini, negli orti e nei cortili delle aree private.
Attenzione a bidoni, vasche, barattoli, vasi di coccio, bacinelle, vaschette, catini, secchi, annaffiatoi, copertoni, latte, lattine, vasetti di vetro, bottiglie rotte, ciotole, sottovasi, vaschette di condensa dei condizionatori d'aria, giocattoli, pieghe e avvallamenti dei teli di plastica, ecc.
Ogni sorta di recipiente e manufatto abbandonato all'aperto, in grado di trattenere l'acqua piovana anche in quantità molto limitata (inferiore al mezzo litro), che inevitabilmente si trova in grande quantità negli spazi di pertinenza delle abitazioni nei quartieri residenziali, costituisce un potenziale focolaio, tanto più efficace, quanto più alto è lo stato di inutilizzo e di abbandono.
I sottovasi meritano una menzione particolare. Questi, infatti, vengono usati in abbondanza ovunque e, data la loro specifica funzione, si ritrovano ad essere pieni d'acqua dopo ogni operazione di annaffiatura dei vasi, cosa che avviene di solito ogni giorno.
Nel ricordare che, durante la stagione calda, il meccanismo che fa schiudere le uova della "zanzara tigre" è la loro sommersione dovuta all'innalzamento del livello dell'acqua e che tale schiusa avviene rapidamente, è bene sottolineare come non vi sia operazione più adatta dell'annaffiatura, e focolaio più adatto del sottovaso, per offrire quotidianamente alle zanzare l'opportunità di riprodursi.
Per la stessa ragione non sono meno importanti le situazioni di concentrazione che si creano in tutti i siti cimiteriali. La presenza di migliaia o di decine di migliaia di contenitori per fiori di ogni tipo esistenti nei cimiteri – direttamente esposti alla pioggia o comunque mantenuti per ovvie ragioni pieni d'acqua anche quando situati al coperto – diventa un potentissimo richiamo per le zanzare e rende il cimitero stesso un luogo di "allevamento" e di diffusione di straordinaria efficacia.